Si parla di abusi bancari quando le Banche, approfittando del loro potere contrattuale, mettono in atto una serie di comportamenti che alterano il corretto rapporto banca/cliente a danno di quest’ultimo. Tali comportamenti possono assumere diverse forme che vanno dall’ inclusione di clausole contrattuali illecite alla messa in atto di azioni vessatorie in fase di recupero del credito.
Conti correnti, fidi di cassa, anticipi su fatture, anticipi su effetti, factoring, ecc. sono servizi bancari molto diffusi tra le imprese che operano sia in ambito nazionale che internazionale.
Normalmente questi rapporti hanno dei costi non sempre sufficientemente chiari e le imprese non hanno la dovuta consapevolezza dell’effettiva incidenza di quest’ultime sul proprio bilancio. Le imprese meno accorte, infatti, negli anni passati hanno trascurato di effettuare verifiche sulla correttezza contabile e legale di questi rapporti che nascondono costi ed interessi che posso essere gravati da:
Usura. Quando il costo complessivo di utilizzo del fido supera la soglia massima stabilita trimestralmente per legge;
Anatocismo. È l’addebito in conto da parte della banca di interessi calcolati sugli interessi precedentemente maturati e che determinano una crescita esponenziale dei costi a carico dell’impresa;
Indeterminatezza e mancata pattuizione degli interessi ultra-legali. È l’applicazione di interessi superiori al tasso legale ex art.1284 c.c. non preventivamente pattuiti per iscritto o comunque l’applicazione di interessi calcolati secondo criteri indeterminati o indeterminabili.
Attraverso l’analisi dei contratti e la ricostruzione contabile dei rapporti, lo Studio Del Pesce & Russo, grazie alla competenza e all’ esperienza acquisita, è in grado di verificare la presenza di tali anomalie e richiedere la restituzione di quanto illegittimamente trattenuto dalla banca o annullare la revoca dei fidi da parte dell’istituto di credito.
Se pensi di aver pagato o di continuare a pagare costi ed interessi esorbitanti puoi contattarci per verificare se la tua banca ha operato correttamente.
Non di rado questi contratti contengono irregolarità legate a interessi, spese elevate e ad anomalie dovute alla scarsa trasparenza dei parametri finanziari come: l’usura dei tassi d’interesse, l’indeterminatezza delle condizioni economiche (tassi, regime finanziario e tipologia di ammortamento), la difformità del TAEG o ISC concretamente applicato rispetto a quello pattuito e la non corrispondenza tra tasso leasing e tan nei contratti di leasing. Queste sono solo alcune delle irregolarità che caratterizzano i finanziamenti bancari e che, ove presenti e contestati, possono dare diritto o ad una riduzione della rata periodica e del debito residuo o al rimborso di importi variabili in funzione di quanto pagato fino a quel momento.
Attraverso un’attenta analisi delle clausole contrattuali già sottoscritte e una scrupolosa verifica tecnica del finanziamento, sarà possibile rilevare la correttezza dell’operazione e di procedere in sede civile per il recupero degli importi illegittimamente trattenuti dalla banca e in sede penale, per la denuncia nelle opportune sedi degli autori materiali del reato.
Nell’ambito del contenzioso penale, inoltre sono diversi i procedimenti per usura bancaria in cui l’attività peritale del dott. Antonio Russo è stata riconosciuta come fondamentale dalle Procure per sostenere le accuse contro i vertici delle maggiori banche e finanziarie italiane.
Quante volte dopo aver sottoscritto un mutuo, un leasing o anche un fido a tasso variabile ti è capitato che l’impiegato di riferimento della banca, o addirittura il direttore in persona, sono venuti a proporti fin dentro la tua azienda la sottoscrizione di “un’assicurazione contro il rialzo dei tassi”?
Quelle che impropriamente gli addetti bancari chiamano assicurazioni, sono in realtà prodotti che, dietro accattivanti nomi commerciali, nascondono dei derivati su tassi d’interessi meglio noti come Swap, IRS, Collar, Cap, ecc.
Gli strumenti derivati o semplicemente “derivati” sono prodotti finanziari complessi che, nel caso specifico dei finanziamenti a tasso variabile, posso essere un valido strumento di mitigazione del rischio e di copertura dall’eccessivo rialzo dei tassi d’interesse. Se utilizzati correttamente in combinazione con il finanziamento sottostante, è possibile anche abbassare il costo dell’intera operazione a vantaggio dell’esposizione finanziaria complessiva dell’azienda.
Molto spesso però, soprattutto negli anni passati, le banche, approfittando delle scarse conoscenze specifiche e della necessità di liquidità del cliente, hanno fatto sottoscrivere a quest’ultimo derivati che hanno dato luogo ad operazioni che, anziché ridurre il rischio e svolgere funzioni di copertura, lo hanno amplificato causando all’azienda ingenti perdite sino, nei casi più gravi, a determinarne il fallimento. Non di rado, inoltre, nel costruire queste operazioni le banche applicano dei veri e propri costi occulti non visibili agli occhi di chi non possiede le adeguate conoscenze in materia.
Lo Studio Del Pesce & Russo, grazie alle competenze maturate, è in grado sia di affiancarti nella sottoscrizione di questi contratti e nella verifica della complessiva correttezza dell’operazione e sia, soprattutto, di assisterti dal punto di vista tecnico e legale nell’azione di risarcimento e di recupero degli interessi illegittimamente corrisposti alla banca.
Il prestito d’uso in oro è una forma di finanziamento rivolta agli orafi, commercianti di metalli preziosi, aziende che lavorano il metallo o che lo consegnano a terzi per la lavorazione. L’azienda orafa riceve fisicamente un quantitativo d’oro fino (in lingotti o barre) da impiegare all’interno del processo di produzione. Queste operazioni sono quindi finalizzate ad affrontare le esigenze tipiche del ciclo produttivo e commerciale del settore orafo, volte all’approvvigionamento di materia prima per la lavorazione, senza impiego di capitali propri.
Nei distretti di Marcianise (Tarì), Torre del Greco, Valenza, Vicenza, Arezzo, ecc. il prestito d’uso d’oro è la principale forma di finanziamento per le imprese del settore orafo. Esistono varie forme di prestito d’uso d’oro in funzione delle diverse esigenze produttive (Vendita di oro con regolamento differito, Prestito d’uso di oro con opzione di rinnovo e facoltà di restituzione, Prestito d’uso di oro a breve, ecc.).
Con la sottoscrizione di un prestito d’uso d’oro l’azienda si espone ai rischi derivanti dall’oscillazione delle quotazioni dell’oro e del Dollaro USA, valuta in cui sono espresse le quotazioni dell’oro sul London Bullion Market; sono, inoltre, a carico dell’azienda i rischi connessi ai possibili aumenti del tasso variabile, tempo per tempo, applicato ai prestiti con opzione di rinnovo, che non sono quantificabili e/o prevedibili al momento della stipula del contratto iniziale.
Lo Studio Del Pesce & Russo nei casi seguiti ha avuto modo di riscontrare la presenza di diverse irregolarità in questa forma di prestito. Le anomalie riscontrate vanno dall’indeterminatezza delle condizioni pattuite, come la mancata indicazione dello specifico parametro finanziario di riferimento, alla capitalizzazione degli interessi nel conto ordinario (anatocismo), passando per l’irregolarità nell’applicazione del tasso di cambio e di quello di quotazione dell’oro al momento della restituzione del bene; senza dimenticare la presenza di costi occulti e finanche l’applicazione di interessi usurari.
Attraverso una dettagliata analisi dei contratti e della documentazione ed una metodica ricostruzione del rapporto di prestito d’uso d’oro, delle quotazioni dell’oro e di quelle del Dollaro, lo Studio Del Pesce & Russo è in grado di aiutare la tua azienda a recuperare le competenze e gli interessi illegittimi pagati alla banca al fine anche di tutelare distretti, come quelli orafi, che sono motivo di vanto per il nostro paese.
Nell’ambito del rapporto tra la banca e l’impresa, all’imprenditore e/o ai suoi familiari vengono fatti sottoscrivere dei contratti di fideiussione a garanzia sia del complesso dei rapporti bancari (fideiussione omnibus) che del singolo rapporto specifico (fideiussione specifica).
La banca, commettendo un grave abuso nella gestione del credito, anziché subordinare la concessione di un finanziamento alle effettive capacità di restituzione dell’azienda, condiziona la concessione dello stesso alla sottoscrizione di garanzie personali da parte dell’imprenditore o dei suoi familiari, in quanto solitamente proprietari di beni immobili di ingente valore. A questo punto, una volta che l’impresa diventa inadempiente, la banca potrà agevolmente aggredire il patrimonio dei fideiussori fino ad espropriarli dei loro beni.
Dinanzi a simili azioni di recupero forzoso i fideiussori non sono senza tutela. Nei tribunali italiani, grazie ad una recente e sempre più consolidata giurisprudenza che ha recepito gli insegnamenti della normativa europea antitrust, si è fatta strada la tesi della nullità dei contratti di fideiussione ove gli stessi siano conformi ad un determinato schema, approvato dall’ABI e censurato con decisione nel 2005 dalla Banca d’Italia.
Inoltre, alla luce della normativa del codice del consumo in tema di validità e di efficacia delle clausole vessatorie sempre presenti in tali contratti, si potranno contestare ulteriori elementi patologici al fine di ottenere la diminuzione o l’annullamento dell’esposizione nei confronti della banca garantita.
La richiesta di adempimento di obbligazioni pecuniarie altrui fondata su contratti di fideiussione non lascia privi di tutela i fideiussori, i quali, con l’opportuna difesa legale, potranno respingere tali pretese annullando il contratto e il credito vantato dalla banca.
Lo Studio Del Pesce & Russo ti potrà indicare la migliore strategia per non farti portare via i tuoi beni personali e, in alcuni casi, ottenere anche un risarcimento dei danni.
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