Salve a tutti, oggi il titolo del nostro contributo potrebbe essere “TANTO VA LA GATTA AL LARDO CHE CI LASCIA LO ZAMPINO”.
Prima di addentrarci negli aspetti tecnici che ci competono ossia la materia bancaria, individuiamo chi sono i protagonisti di questo proverbio.
Per quanto riguarda IL LARDO esso è costituito da tutta la massa di imprenditori, piccoli e medi, affamati di credito da usare per sopravvivere alle varie tempeste finanziarie, poi climatiche e pandemiche. Per loro lo Stato nel corso degli anni ha previsto diverse agevolazioni, tra cui la possibilità di accedere a finanziamenti erogati dagl’istituti di credito prestando garanzie anche dell’80%.
LA GATTA è superfluo dirlo, sono tutte quelle banche specializzate nell’erogazione del credito alle imprese che hanno avuto un grande interesse ad acquisire nuovi clienti tra gl’imprenditori in cerca di credito approfittando del fatto che lo Stato avrebbe garantito gran parte dell’impegno finanziario.
LO ZAMPINO, infine, rappresenta invece il metodo non ortodosso con cui molte banche specializzate hanno tratto profitto contando proprio sulla possibilità di erogare un credito senza assumersi tutti i rischi.
Orbene lo avevamo già detto e scritto che il modo disinvolto con cui le banche avevano approfittato delle agevolazioni statali per acquisire clientela a basso rischio erogando in moltissimi casi finanziamenti anche ad aziende in gravissima difficoltà, in alcuni casi già decotte, aggravandone irrimediabilmente la posizione debitoria, era pesantemente censurata in alcuni tribunali che stavano addirittura annullando i mutui concessi.
È recente appunto la notizia per la quale la Banca Progetto, uno degl’intermediari più importanti e specializzati nell’erogazione del credito alle imprese è stata posta sotto tutela giudiziaria dalla Guardia di Finanza su delega del Tribunale di Milano. L’accusa, ovviamente tutta ancora da provare è che la banca abbia erogato nel corso degli anni plurimi finanziamenti garantiti dalla Stato con molta facilità ad aziende legate alla ‘ndrangheta.
Ecco che almeno UNA GATTA PER RINCORRERE TROPPO LARDO CI STA LASCIANDO LO ZAMPINO.
Questa notizia, quindi, conferma la possibilità di contestare il comportamento non ortodosso delle banche e giungere a far invalidare i contratti di mutuo.
Ma dal punto di vista tecnico giuridico come deve essere affrontata la vicenda?
È sufficiente avere delle situazioni debitorie per essere sicuri che la contestazione alla banca abbia successo?
Certamente NO!
Il discorso è molto più complesso e va affrontato in maniera professionale.
Posso accennare che per poter valutare se un finanziamento sia stato erroneamente erogato non rispettando i criteri di finanziabilità occorre procedere con uno studio dei bilanci aziendali e i vari report finanziari, attraverso l’utilizzo di parametri matematici complessi noti ai commercialisti e consulenti più preparati.
Uno di questi indici, che analizziamo per stabilire se un’azienda aveva le capacità finanziarie idonee è il DSCR.
Il DSCR è l’acronimo inglese delle parole “Debt Service Coverage Ratio” ossia “Rapporto di copertura del servizio del debito”.
Ma in cosa consiste questo parametro.
Il DSCR è un indicatore molto importante perché normalmente è utilizzato dalle banche per decidere se un’azienda è in grado di ripagare un prestito in quanto misura in maniera dinamica la capacità di un’azienda di utilizzare il proprio reddito operativo per ripagare il suo debito nei successivi mesi.
Se questo indicatore ha valore positivo, nonostante la presenza di posizioni debitorie allora l’impresa è finanziabile, in caso contrario, non lo è e se, nonostante tutto, qualche istituto ha concesso dei prestiti allora lo stesso era ben consapevole che l’imprenditore non sarebbe mai stato in grado di restituire quanto concesso.
La stessa cosa che è successa ad un cliente di Banca Progetto nostro assistito che al momento dell’erogazione di un credito di € 100.000,00 garantito da MCC aveva un DSCR addirittura NEGATIVO al punto che non avrebbe potuto comprare neanche un cellulare.
Abbiamo immediatamente provveduto alla contestazione delle violazioni riscontrate dinanzi al tribunale competente ove siamo certi la banca sarà condannata al risarcimento dei danni che l’imprenditore ha subito oltre ad un’eventuale annullamento del finanziamento.
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